Otto insegne. 24 punti vendita localizzati fra le province di Monza Brianza e Como. Tutti visitati martedì 1° e mercoledì 9 febbraio. Un’analisi sistematica sull’igiene all’interno e all’esterno dei supermercati. Tenendo presente: i parcheggi, l’ordine e la pulizia, i bagni.

Di Luigi Rubinelli

La pulizia e l’ordine, all’esterno e all’interno dei punti di vendita, sono da sempre aspetti secondari, scusate la franchezza, e mai a sufficienza presi in considerazione dai gestori dei negozi. Compaiono poco o per nulla nelle statistiche anche se questi dati del negozio pulito sono molto apprezzati dai clienti. Ordine e pulizia, generale e particolare. A scusante di ogni negozio bisogna ammettere che molte volte sono gli stessi clienti a non occuparsi della pulizia e dell’ordine. Capita in occasione del Covid di trovare mascherine nei parcheggi, vicino ai cesti dell’immondizia e altrove. Ma è anche compito di chi fa le pulizie ritirare mascherine e sacchetti, volantini e cartacce, plastica e carta abbandonati dalla fretta e dall’incuria. Tutti i giorni, più volte al giorno. Lo stesso vale per le toilette e per i bagni.

Questa inchiesta di Edizioni Turbo by Tespi Mediagroup mette in risalto, in visite doppie, quel che i giornalisti hanno trovato, senza fare sconti, documentando con fotografie lo stato di fatto. Non è una bellissima situazione e a nulla servirà prendersela con un addetto o con un altro, diretti o indiretti. La pulizia e l’ordine devono regnare sovrani sempre, a costo di replicare ordini e intimazioni. L’ordine e la pulizia sono la carta di identità di ogni negozio, la carta di presentazione di ogni attività commerciale. Non ho mai letto, anche sui giornali specializzati, di visite sistematiche negli esercizi di ristorazione di somministrazione, soprattutto nelle toilette, mettendo in risalto quel che c’è da mettere in risalto. E ci sarebbe molto da dire. Edizioni Turbo by Tespi Mediagroup lo ha fatto per un certo numero di discount. Il prezzo basso non può accompagnarsi a servizi bassi o addirittura inesistenti.

Mi permetto di fare un approfondimento sulle toilette citando Esselunga. I bagni, le toilette, sono sempre impeccabili, ben segnalate, può capitare che un cliente le sporchi e che per diversi minuti rimangano in tali condizioni, ma si tratta di un lasso di tempo tollerabile, non dovuto all’organizzazione. È la progettazione dei bagni che permette di tenerli in ordine e puliti. Lo zoccolo del pavimento delle toilette è curvo, non a squadra, per permettere allo straccio che si usa per pulire di passare con comodità e togliere i residui e lo sporco e la polvere. Lo sciacquone è a comando pneumatico (prezioso durante il Covid perché non si tocca con la mano) ed è azionabile con il piede. Il rubinetto dell’acqua è a tempo. L’asse della tazza del water è solido, come le viti che lo affrancano. Il sapone liquido è distante e non perde direttamente sul lavabo. È chiaro che un simile bagno costa, ma il cliente lo apprezza, soprattutto quando la ventilazione è sufficiente a eliminare odori molesti. Le porte hanno un’apertura che incoraggia la ventilazione. Si aprono sull’esterno, mai sull’interno, come dovrebbe essere sempre. Quando il personale fa le pulizie, uno stender avvisa che il pavimento è bagnato e qualcuno sta pulendo.

Leggendo il resoconto delle visite, puntiglioso e dettagliato, dei giornalisti della redazione, sono rimasto sorpreso. Diverse volte ci sono evidenti problemi di progettazione, altre di manutenzione straordinaria e ordinaria, altre volte di vera e propria incuria. Non è un bel vedere e i voti espressi in maniera cruda testimoniano lo stato di fatto. Che significato trarne? Che bisogna ripensarli. La stessa pulizia e ordine all’interno dei vari punti di vendita a volte è manchevole per come si comporta il cliente, altre volte perché il personale è occupato in altre operazioni. Alcuni clienti prendono un prodotto e lo rimettono in un’altra posizione, fregandosene dell’ordine. Ma anche qui non è un bel vedere.

Il cliente non va mai al banco informazioni per reclamare ordine e pulizia, invece lo racconta a casa e alle persone che incontra con un passaparola duro, a volte esagerando. Ma è frutto di quel che vede e prova e molte volte la verità è scomoda. Pensateci, per cortesia.

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