Uniti per affrontare le sfide del futuro, imprese e retailer dovranno agire insieme per il bene comune. Le considerazioni emerse nel corso della presentazione del Market Monitor NiQ sul cura casa.

Di Irene Galimberti

Collaborazione. Questo il segreto, neanche tanto segreto, per affrontare le sfide del prossimo futuro. Che non riguardano solo tutti noi in qualità di consumatori, ma interessano anche tutti i comparti produttivi e distributivi, toccando l’intera filiera, e ovviamente il governo, italiano ma anche europeo. Sono queste le conclusioni a cui si è giunti al termine della presentazione dell’Osservatorio Assocasa, tenutosi martedì 30 maggio presso la sede dell’Associazione nazionale detergenti e specialità per l’industria e la casa. Come sempre, l’incontro non è solo occasione per presentare i dati del Market Monitor di NiQ (ex NielsenIq) sul cura casa, ma anche per approfondire gli scenari di mercato e le tematiche più attuali. Questo primo appuntamento del 2023 si è concentrato sul tema Green Deal e sostenibilità: un’opportunità?’.

Ad aprire i lavori, il presidente Roberto Ferro, che ha salutato i presenti e sottolineato come la pandemia abbia reso lampanti due elementi: il ruolo fondamentale del settore detergenza nella vita di tutti i giorni, ma anche l’importanza della sostenibilità a tuttotondo. Andrea Ferrarini, vice presidente di Assocasa, ha poi introdotto gli interventi degli ospiti, a partire da quello di Juliette Vitaloni, responsabile Centro studi e internazionalizzazione Federchimica, che ha parlato di ‘Scenario economico e dei consumi’.

E già in questo primo intervento sono emerse le sfide da affrontare. Gli strascichi della pandemia, con tutte le problematiche legate a reperimento, trasporto e costi delle materie prime, si sono sovrapposte allo scoppio di un conflitto inaspettato, all’aumento delle utilities e alla schizzata verso l’alto di inflazione e tassi d’interesse. Nonostante tutto questo, l’economia ha resistito anche meglio delle attese. Ci si chiede se, a differenza di tutte le altre volte in cui, in passato, la riduzione dell’inflazione era possibile solo con la recessione, questa volta sarà diverso.

In questo contesto, la transizione ecologica rappresenta un’incognita a livello di reale impegno economico per aziende e consumatori. Ma resta una priorità per gli italiani, come dimostra un’inchiesta di NiQ condotta a fine 2022 su 1,2 milioni di intervistati in tutto il mondo. In Italia, soprattutto, c’è una forte consapevolezza dell’importanza della sostenibilità per salvaguardare futuro e salute. Per questo i rispondenti si dichiarano pronti ad avere un ruolo attivo e responsabile, con scelte non solo legate alla spesa ma anche allo stile di vita. E si aspettano che aziende e Governo facciano la loro parte, con interventi concreti.

Sulle sfide dei retailer è intervenuto Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, associazione di catene distributive che da quattro anni presenta un proprio bilancio di sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale.

Proprio come per il cura casa, anche la distribuzione, con la pandemia, ha riscoperto il ruolo fondamentale che svolge nel quotidiano (i supermercati erano gli unici esercizi commerciali aperti insieme alle farmacie), rafforzando il legame con il territorio. Ma proprio come qualsiasi altra attività, anche la distribuzione si è trovata ad affrontare gli aumenti delle utilities (oltretutto senza sovvenzioni da parte dello Stato, specifica il presidente, visto che il comparto non viene considerato energivoro, nonostante il suo consumo sia pari a quello dell’intero sistema alimentare). E contemporaneamente le richieste di aumento dei listini da parte dei fornitori, che non è stata in grado di assorbire per diversi motivi, uno tra tutti la competizione tra concorrenti.

All’orizzonte ci sono altre grandi sfide: il decreto Omnibus; l’obbligo di presentare il bilancio di sostenibilità per tutte le imprese entro il 2026 (che avvantaggerà le realtà che si sono già strutturate in questo senso); oltre alle innumerevoli proposte di Regolamenti e Direttive europee nell’ambito del Green Deal e della circular economy, dei prodotti in generale e dei chemicals, della responsabilità d’impresa. McKinsey stima che lo sforzo economico del settore retail per la transizione economica dovrebbe attestarsi intorno ai 600 miliardi di euro.

Industria e distribuzione sperano che il prossimo parlamento europeo adotti un approccio meno ideologico e più concreto. Ad esempio, Governo, imprese e retailer stanno lavorando affinché la proposta di Regolamento Eco-design for sustainable products Regulation (Espr) venga reso Direttiva, in modo che l’Italia, paese tra i più virtuosi nel riciclo, recepisca le norme adeguandole senza penalizzare il proprio sistema.

Al termine dell’intervento di Buttarelli sono state numerose le domande e le considerazioni dei soci di Assocasa rivolte al presidente. Persino qualche provocazione su alcune pratiche poco sostenibili della distribuzione, come i resi dei prodotti stagionali che viaggiano avanti e indietro: da azienda a catena, poi tornano in azienda e ritornano alla catena. E su questo Federdistribuzione ammette che c’è da lavorare verso una gestione migliore.

Invece Marco Sala, presidente di Italsilva, ha sottolineato come la congiuntura attuale richieda necessariamente una forte collaborazione tra imprese e retailer, per affrontare insieme, come è stato fatto per i listini, le sfide che verranno. “Lei è stato molto politico nel dire che i due fronti hanno collaborato sulla questione listini”, ha risposto Buttarelli, “ma sappiamo tutti che abbiamo affrontato mesi molto difficili a causa dei rapporti tesi per gli aumenti richiesti. L’augurio è che davvero, da oggi in poi, si collabori fattivamente per il bene comune”.

 

L’articolo completo sarà pubblicato sul prossimo numero di Hc Home Care.