I problemi strutturali della Gd. Le catene “tutte uguali” e l’inevitabile “selezione naturale”. L’innovazione? “La fanno i discount”. La moratoria sui listini? “Non può funzionare”. L’Ad di Decò Italia a tutto campo.
Continua a tenere banco il dibattito sull’inflazione e sulle trattative sempre più tese tra industria e Gdo. La distribuzione fatica a fare sistema, non è una novità. Finora il comparto se l’è sempre cavata, nonostante i rapporti sfilacciati lungo le diverse filiere coinvolte. Ma il 2023 potrebbe segnare un punto di non ritorno, con una vera e propria “selezione naturale”: così la chiama un osservatore acuto come Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Decò Italia.
Le posizioni di industria e distribuzione sui listini restano distanti: qual è il suo punto di vista?
La distribuzione ha da sempre margini contenuti rispetto all’industria e con gli aumenti trasversali di oggi, enormemente maggiori rispetto al passato, non c’è più spazio per fare gli eroi: i dati semestrali di una tra le più importanti catene italiane, che io considero da sempre un modello, parlano chiaro. La sua campagna contro il carovita dello scorso novembre si è dimostrata un boomerang.
I discount non prendono posizione e intanto registrano aumenti di vendite importanti, almeno nel breve periodo.
I discount sono stati abili ad aumentare subito i prezzi finali, ma secondo i dati più recenti stanno perdendo volumi. Le catene della Gdo hanno cercato di assorbire gli aumenti di listino e calmierare i prezzi al consumatore. Ma prima o poi si andrà verso un nuovo equilibrio, perché gli aumenti a scaffale ci saranno e il differenziale tornerà quello di prima. Quanto alle richieste dei fornitori, in molti casi sono ragionevoli, ma c’è qualcuno che ci marcia.
Cosa succederà nel 2023?
Credo ci sarà una selezione naturale, sia tra le industrie, sia nel comparto retail. C’è il rischio che la Gdo resti con il cerino in mano. Ma è indice di un problema strutturale. Quindi ne vedremo delle belle… Del resto, a proposito di inefficienze, oggi le catene sono un po’ tutte uguali, fanno le stesse promozioni, hanno layout simili e gli stessi servizi alla clientela. L’innovazione non c’è.
Quale sarà il ruolo dei discount?
Il canale discount è molto più dinamico: sono loro i veri innovatori. D’altra parte, essendo nati con un modello ‘quadrato’ e rigido, si stanno evolvendo ogni giorno di più per adattarsi alle richieste del mercato. Il percorso della Gdo sembra inverso: vanno verso format tutti uguali, come accennavo. Senza una strategia, a parte le promozioni e i volantini per attirare i clienti, come si è sempre fatto.
Come giudica la moratoria sugli aumenti dei listini?
La proposta di Adm è apprezzabile nelle intenzioni, ma dubito che possa funzionare: la crisi è strutturale e non vedo come possa essere risolta da una moratoria fino ad aprile. Ipotizziamo anche che venga accettata: dopo cosa succederà? Assolutamente niente. E torneremo alle solite schermaglie tra i contendenti.
Tra le possibili soluzioni c’è un intervento sull’Iva: le sembra fattibile?
Intervenire sull’Iva vorrebbe dire togliere risorse allo Stato e in questo momento mi sembra francamente un’utopia. Ma se il governo trova le risorse, ben venga. Non vedo invece percorribile un blocco dei prezzi imposto in qualche modo dall’alto: avrebbe l’effetto di rinviare la soluzione dei problemi. La realtà è che la Gdo va sempre in ordine sparso, quindi ne paga le conseguenze.
In questo contesto, il consumatore cosa può fare?
Deve stare attento ai prezzi a scaffale: in alcune categorie, acquistando i prodotti Mdd i risparmi possono essere notevoli. E non mi riferisco solo alle promozioni: i clienti pensano di risparmiare comprando i prodotti dei volantini, ma spesso è un’illusione. Devono stare attenti a comparare bene i prezzi, diventando più intelligenti e accorti. Perché in questo periodo ognuno deve fare la propria parte, anche i consumatori.
A proposito di Mdd, come stanno andando i prodotti Decò?
Registriamo una crescita del 40% e mi sembra interessante sottolineare che abbiamo rinnovato i pack di circa 750 prodotti. Si compra anche con gli occhi, i prodotti devono essere di qualità ma vanno anche raccontati attraverso le giuste confezioni.