Pozzilli (Isernia) – C’è chi crede fermamente nel rilancio del sito Unilever di Pozzilli (leggi qui). E chi invece resta scettico. Da una parte, durante la conferenza online di presentazione del piano, si è percepito l’entusiasmo del viceministro allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde. “Dopo mesi di lavoro annunciamo un nuovo futuro per lo stabilimento Unilever di Pozzilli: in Molise nascerà uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata”, ha dichiarato. L’impianto vuole diventare il primo in Italia dotato di recupero della frazione indifferenziata degli imballaggi post consumo (plasmix). Fornendo imballaggi sostenibili per i prodotti cura persona e casa, ma anche alimentari. Garantendo anche il riassorbimento di tutta la forza lavoro (160 dipendenti), più l’indotto molisano (circa 300 addetti).

Dall’altra, la posizione di Antonio Martone, segretario provinciale della Cisal, che in questi mesi si è battuto per i diritti dei lavoratori (leggi qui). “Oggi è il momento dei proclami, ma non ci sono certezze”, ha dichiarato ieri all’Ansa. La realtà sarà più dura di quella che si vuol far credere”. Il sindacalista ha spiegato che al momento non esiste un piano industriale concreto. Inoltre, per la riconversione ci vorranno 18-24 mesi con la produzione ferma. E la Unilever vuole trovare un’intesa con la Rsu. “Noi sappiamo che quest’analisi congiunta tratterà di eventuali prepensionamenti, di accompagnamenti alla pensione e di volontari che vorranno andare via con un bonus di uscita. Al termine di questa analisi la forza lavoro rimanente, nel momento in cui viene dismessa l’attuale produzione, sarà tutta forza lavoro in cassa integrazione”, prosegue Martone. Che conclude: “Non voglio fare terrorismo psicologico, ma attenermi ai fatti e fare un’analisi concreta dicendo le cose come stanno ai lavoratori”.