Roma – “Per l’intermediazione commerciale è un momento complesso”. Comincia così il commento di Fabio D’Onofrio, coordinatore nazionale Fiarc (Federazione italiana agenti e rappresentanti di commercio), aderente a Confesercenti, sulla vicenda ‘Agorà Network vs agenti’ (leggi qui). “Dopo due anni di crisi pandemica, arriva una nuova fase difficile, tra inflazione record e rallentamento dei consumi. Uno scenario critico anche per le case mandanti. Siamo convinti, però, che ‘tagliare’ gli intermediari sia la strada sbagliata”. Secondo la Federazione il rischio è quello di danneggiare – anche dal punto di vista della previdenza integrativa – una rete che invece porta valore aggiunto. Gli agenti, infatti, raccolgono e interpretano informazioni utili per rispondere alla domanda, aiutando le imprese ad affrontare le fluttuazioni di mercato. Un giudizio condiviso, si legge, anche dalle case mandanti Confesercenti, che hanno ben presente il ruolo fondamentale che agenti e rappresentanti hanno nel modello economico italiano, caratterizzato da un’estesa presenza di pmi. Realtà competitive, che però soffrono la progressiva concentrazione della distribuzione, guidata dall’eCommerce, e che per questo fanno affidamento sui circa 200mila agenti del nostro Paese per avere una forza vendita rapida, flessibile e sostenibile. “La disintermediazione di questa rete renderebbe più difficile, se non impossibile, l’accesso al mercato delle Pmi, che costituiscono il 90% del nostro tessuto produttivo”, conclude Fabio D’Onofrio.
Agorà non vuole più gli agenti (4). La posizione di Fiarc Confesercenti
Irene Galimberti2022-08-05T09:05:34+02:004 Agosto 2022|Attualità, Home Care, in evidenza, in evidenza attualità, in evidenza h, Mercato, Personal care, Retail|