Cincinnati (Usa) – Procter&Gamble prosegue il proprio percorso di crescita nel mondo. Nel quarto trimestre dell’anno fiscale americano 2022 (vale a dire il periodo compreso tra aprile e giugno) registra infatti una crescita delle vendite del 3% su base annua. Le vendite nette hanno raggiunto i 19,52 miliardi di dollari (20 miliardi di euro circa). Per la multinazionale statunitense, attiva globalmente con i brand Gilette, Dash, Pampers, Braun, Pantene e Vicks, l’incremento è stato trainato da un aumento dell’8% dei prezzi delle materie prime. Controbilanciato, in parte, da una flessione dell’1% nei volumi dovuta ai lockdown in Cina e alla ridotta attività in Russia. In aumento del +1% le vendite relative al comparto beauty. Crescono anche il segmento cura persona (+3%) e quello sanitario (+5%).
Tra i mercati strategici per P&G c’è anche il Belpaese, dove la multinazionale è presente con una sede generale a Roma e due impianti di produzione a Pomezia (Rm) e Gattatico (Re). Come riportato dal Corriere della Sera, il mercato tricolore cresce ininterrottamente da sette anni, e vale oggi 1,3 miliardi di euro (escludendo la joint venture al 50% con Fater). “Nell’ultimo anno il 66% della crescita a valore del mercato nelle categorie in cui operiamo è stato guidato da P&G”, spiega Paolo Grue, presidente e Ad di P&G Italia. “Ad esempio, Lenor ha contributo per il 37% alla crescita del mercato degli ammorbidenti liquidi. E con Unstoppable abbiamo introdotto per primi in Italia il segmento dei profumatori per bucato, che oggi vale 37 milioni di euro”.
Per P&G la crescita in Italia è destinata a proseguire. Continua Grue: “Aumenteremo gli investimenti nell’innovazione perché crediamo che offrire alle persone prodotti di qualità ancora più efficaci, la cui superiorità è riconosciuta come vero valore, sia il ruolo di leader di mercato per contrastare la contrazione dei consumi legata al fenomeno inflattivo”. Oltre a investimenti a sostegno della produzione, grande attenzione sarà posta anche a campagne comunicative e attività a sfondo sostenibile. Entro il 2040 la multinazionale intende azzerare le emissioni nette di gas serra lungo tutta la filiera di fornitura. Previsto, infine, il 100% degli imballaggi riciclabile o riutilizzabile entro il 2030 e la riduzione del 50% di plastica vergine.