Milano – Nei piani di Carrefour l’Italia rappresenta ancora un tassello importante. Non più legato al format dell’ipermercato, con cui storicamente si identifica la catena nel nostro Paese, ma con un’identità diversa, fondata su prossimità e bio. A rivelarlo è Christophe Rabatel, Ad Carrefour Italia, in un’intervista a ItaliaOggi. “Punteremo sul bio, come da nostra tradizione di gruppo. Anche perchè in Italia è forte la produzione biologica ma il mercato di riferimento non è cresciuto proporzionalmente”, spiega. “Poi, tra i vari elementi, rafforzeremo la nostra marca del distributore made in Italy, che trova sbocchi commerciali non solo entro i confini nazionali ma anche in tutto il network Carrefour, generando per i produttori locali un business da 180 milioni di euro”.
L’obiettivo è tornare a crescere aprendo nel giro di due anni 300 pdv, di cui 200 negozi di prossimità e 100 supermercati. “Gli attuali negozi di prossimità restano e ne apriremo pure di nuovi, ma tutti dovranno essere redditizi”. Gli ipermercati, invece, saranno sempre più “poli di distribuzione dei nostri prodotti dal pane alla pasticceria, dalla lavorazione della carne a quella del pesce, a vantaggio di tutti gli altri punti vendita Carrefour”.