Milano – I consumatori apprezzano i comportamenti etici delle aziende. A evidenziare questa tendenza la settima edizione dell’Osservatorio Immagino di Gs1 Italy, in collaborazione con Nielsen, che ha preso in esame 111.639 prodotti di largo consumo (82% del fatturato italiano di iper e super). L’immagine più diffusa è la bandiera del paese d’origine (prevalentemente italiana): si trova sul 13,4% dei prodotti (+0,5% vs 2018) tra cui molti detersivi per stoviglie, per un giro d’affari da 36 miliardi di euro. Otto le certificazioni legate alla Csr, presenti sul 7,4% dei prodotti per il 10,6% delle vendite (3,8 miliardi di euro), tra cui Fsc (Forest Stewardship Council), Sustainable cleaning (+0,4%) relativa alla detergenza e Friend of the sea (+0,3%). Nei 12 mesi analizzati hanno aumentato la presenza sui prodotti le certificazioni Ecocert (+19,6% delle vendite) per l’origine naturale o biologica delle materie prime impiegate in alimenti, cosmetici, detersivi e tessuti; Utz (+16,2%); Fairtrade (+8,5%), che garantisce migliori condizioni per i lavoratori nei paesi in via di sviluppo, ed Ecolabel (+4,4%) per il ridotto impatto ambientale. Flettono le vendite dei prodotti Cruelty free (-3,4%), per la riduzione dell’offerta in cibi per cani, salviette bimbi, dopo shampoo, creme trattamento corpo e prodotti pulizia viso. Si allarga l’offerta di prodotti biologici provenienti dall’Unione europea: il logo Eu Organic arriva al 6,8% del paniere, anche se rallenta la crescita. Il marchio Ce è presente solo sul 2,1% dei prodotti (+4,9% vs 2018), con un’incidenza dell’1,6% del valore delle vendite e un incremento rilevante per uova di Pasqua, dentifrici e prodotti per incontinenti.
Foto: Osservatorio Immagino Nielsen Gs1 Italy, ed. 1, 2020