Londra (Uk) – ‘Fatta la legge, trovato l’inganno’, recita il detto. E Amazon sembra averlo preso alla lettera, riuscendo a ‘scansare’ – o meglio – a far ricadere su imprese e consumatori l’ennesimo tentativo di ‘digital tax’. Succede nel Regno Unito, dove è stata di recente introdotta un’imposta supplementare del 2% sulle transizioni finanziarie degli operatori del web con fatturati superiori alle 500 milioni di sterline. Vedi appunto Amazon, ma anche Google e Facebook. Un’imposizione contenuta se si considera che, nel 2019, Amazon ha fatturato, nel solo Regno Unito, circa 13 miliardi di euro, pur versando all’erario britannico 250 milioni di euro (il 2% circa). Eppure, come riporta un articolo di Repubblica, attraverso un’e-mail inviata ai propri rivenditori in Uk il colosso della rete ha annunciato un incremento della tassazione per poter vendere sul portale Amazon.co.uk di, guarda caso, proprio il 2%. Incremento che, con molta probabilità, alla fine dei conti ricadrà sul consumatore finale. I piccoli venditori, come sottolinea il quotidiano, pagano infatti già tra il 15 e il 30% del loro fatturato ad Amazon per utilizzare la piattaforma ed eventualmente i magazzini di stoccaggio delle merci.
Uk: Amazon ‘aggira’ la digital tax scaricando le tasse su imprese e rivenditori
Irene Galimberti2023-07-14T09:43:29+02:0010 Agosto 2020|Attualità, bucato, carta, deodoranti, Home Care, insetticidi, manutenzione, Mercato, Personal care, Pulizia, Retail, stoviglie, Tech|