Cesano Boscone (Mi) – Finisce in Parlamento la chiusura del Bennet presente nel centro commerciale ‘Porte di Milano’ a Cesano Boscone. A presentare un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro delle Imprese e del Made in Italy e al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato, lo scorso 1° maggio, il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Raimondo.

“Nel giorno della Festa del Lavoro, alziamo l’attenzione su chi rischia di perderlo”, scrive Fabio Raimondo su Facebook. “Ho portato in Parlamento il caso del centro commerciale ‘Porte di Milano’ di Cesano Boscone. Un presidio sociale ed economico in crisi, dove la chiusura del Bennet potrebbe innescare un effetto domino su decine di attività e lavoratori”.

Il futuro del centro commerciale ‘Porte di Milano’, che occupa un centinaio di addetti, è infatti incerto. Come riporta il sito d’informazione Como Zero, la chiusura del supermercato è prevista per il 31 maggio 2025 ed entro luglio, tra fine contratti (non rinnovati) e saracinesche già abbassate, nella struttura resteranno aperti solo una trentina di negozi rispetto ai 61 originari.

Lo scorso 27 marzo si era tenuta un’audizione in Commissione regionale attività produttive con la proprietà degli immobili, Ceetrus Italy/Nhood, Bennet Italia, i rappresentanti sindacali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e il sindaco di Cesano Boscone, Marco Pozza. In quell’occasione, la catena di distribuzione aveva espresso la volontà di non rinnovare il contratto d’affitto ma affermando la propria disponibilità a ricollocare i dipendenti.

“Il Centro commerciale Porte di Milano svolge un importante ruolo nell’economia del territorio e il suo destino è sempre più a rischio”, aveva commentato in seguito il consigliere regionale del Pd Simone Negri. “Il 31 luglio prossimo scadono i contratti di affitto dell’ipermercato e delle 65 unita commerciali della galleria, di cui 18 già chiuse. Oggi Bennet ha espresso la volontà di non rinnovare il contratto e questo desta forte preoccupazione. Si è detta disponibile a ricollocare i dipendenti, ma risulta difficile immaginare dove, vista la mancanza a breve distanza di altri centri della catena. Nel corso dell’audizione è emerso che a rendere difficile il proseguo della trattativa sarebbero gli impegni disattesi da parte dei conduttori relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria del centro”.

In foto, il post Facebook dell’On.Fabio Raimondo