Milano – Il commercio online cresce ma l’Italia registra risultati sotto la media europea. Il report pubblicato da Ecommerce Europe ed EuroCommerce, riportato da Italia Oggi, spiega che, se nel 2021 il valore del fatturato dell’e-commerce b2c era di 849 miliardi di euro a livello europeo, nel 2022 è salito a 899 miliardi. Il tasso di crescita è del 6% (era del 12% nel 2021), e non si fermerà nel 2023. Un risultato, questo, frutto dell’aumento dei prezzi; se si registrano volumi inferiori rispetto all’anno precedente, comunque sono aumentati gli acquisti online di servizi.
L’Italia, come anticipato, resta indietro. La percentuale di e-shopper (57%, prevista in aumento al 62% per il 2023) è inferiore rispetto alla media europea; il Regno Unito (95%) è in testa alla classifica. In generale, la percentuale di utenti internet in Italia è pari all’86%. Solo l’8,2% delle aziende di produzione ha sviluppato, nel 2022, questo canale, contro il 12,4% europeo.
Il presidente di Netcomm ed executive board di Ecommerce Europe, Roberto Liscia, spiega che “i consumatori italiani tendono ad avere un forte attaccamento alla cultura e al patrimonio locale”, per cui sono nati e cresciuti “marketplace e piattaforme di e-commerce incentrati su prodotti e marchi locali italiani”. Sempre per quanto riguarda l’Italia, cresce la tendenza a usare i dispositivi mobile per gli acquisti online – tendenza che i rivenditori si stanno adoperando ad assecondare – e i consumatori si aspettano personalizzazione dell’esperienza, qualità dei prodotti, velocità nelle spedizioni e un servizio clienti eccellente.