Washington (Usa) – Il Fondo monetario internazionale ha diffuso un report citato dal Sole 24 Ore in cui emerge che il 90% dell’export italiano proviene dalle regioni del Nord. In questi territori, le esportazioni cumulano il 40% del valore aggiunto dell’area. Nel Centro Sud, invece, viene prodotto il restante 10%, che pesa per il 16% sul valore aggiunto territoriale.

Inoltre, il portafoglio dei beni prodotti al Nord e venduti all’estero è molto diversificato: questo da un lato è positivo, ma dall’altro implica una maggiore esposizione alle tensioni commerciali, e in particolare ai dazi statunitensi. Al Centro Sud, la voce principale è rappresentata dai prodotti della raffinazione del petrolio, meno elastici rispetto ai fattori esogeni.

“L’escalation delle tensioni commerciali e dei dazi”, spiega il report Fmi, “avrebbe notevoli effetti negativi a livello macroeconomico, ma avrebbe scarso impatto sugli squilibri globali”.