Milano – I dazi al 30% ipotizzati dagli Stati Uniti potrebbero costare all’Italia fino a 19 miliardi di euro di export e colpire oltre 6mila imprese e 140mila lavoratori. A lanciare l’allarme è il Rapporto Ice 2024-2025, che stima una perdita del 29,7% delle esportazioni italiane verso gli Usa. I settori più a rischio sono meccanica e farmaceutica, con Toscana e Abruzzo tra le regioni più penalizzate.
Il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, sottolinea che “i dazi rappresentano la maggiore preoccupazione degli ultimi 35 anni dopo il Covid”, e invita a rafforzare il piano di diversificazione dei mercati esteri. Tra i mercati strategici indicati dall’Ice verso cui orientare l’export italiano per attenuare gli effetti delle barriere statunitensi spiccano India, Turchia, Messico, Brasile, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, insieme ad Africa, Asean e Balcani occidentali.
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, inoltre, ribadisce l’urgenza di nuovi accordi di libero scambio, puntando su aree ad alto potenziale come il Mercosur e il Golfo, “tra quelle che ci stanno dando maggiori soddisfazioni”.