Roma – Sulla legge che mira a tutelare i consumatori dalla shrinkflation – anche detta ‘sgrammatura’, ovvero quella pratica che vede le quantità di prodotto ridursi all’interno di una confezione, a parità di prezzo – l’Italia è a rischio procedura d’infrazione da parte di Bruxelles, come rende noto il sito Pagella Politica.

Discussa e approvata dal Parlamento italiano tra agosto e dicembre 2024, la legge entrerà in vigore nel nostro Paese il 1° aprile 2025, come stabilisce il nuovo articolo 15-bis del Codice del consumo intitolato ‘Disposizioni in materia di riporzionamento dei prodotti preconfezionati’. Alle aziende che adotteranno questa pratica sarà quindi imposto di apporre sul prodotto sgrammato – e mantenere per una durata di sei mesi dalla prima comparsa sugli scaffali dei supermercati – un’etichetta o un adesivo in cui si dichiara: “Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità”.

A causa di alcuni errori commessi nell’iter di approvazione della norma, l’Unione europea potrebbe però aprire una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese. In dettaglio, il governo italiano non avrebbe rispettato le corrette tempistiche tra la notifica della misura all’Ue e la sua ratifica nazionale nell’ambito della cosiddetta ‘procedura tris’, ossia quella da seguire nel caso di leggi che possono limitare le libera circolazione delle merci nel mercato unico. Non solo, la versione notificata a Bruxelles sarebbe diversa da quella approvata in Parlamento lo scorso 12 dicembre.

“L’Italia, insieme alla Francia, è stata tra i primi in Europa ad aver introdotto una normativa tecnica per arginare il fenomeno. Ancora una volta abbiamo fatto da apripista”, dichiarava a dicembre il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Anche la Francia ha infatti introdotto nel 2024 una normativa sulla shrinkflation, ma rispettando la normativa europea. La principale differenza tra la legge francese e quella italiana è che sono i distributori – e non i produttori, come in Italia – a dover rendere nota la sgrammatura al pubblico.