Rimini – Le attività di riciclo e recupero del packaging derivanti dal sistema del Consorzio nazionale imballaggi (Conai), lo scorso anno in Italia, hanno generato un volume d’affari di 15,5 miliardi di euro. In termini di valore aggiunto al Pil nazionale si traduce in 3,5 miliardi. Attività che hanno sostenuto 35.800 posti di lavoro lungo tutta la filiera industriale e dei servizi. Sono i numeri dello studio di The European House Ambrosetti ‘L’economia circolare degli imballaggi: un valore per il Paese’, presentato in occasione di Ecomondo, a Rimini dal 5 all’8 novembre. Lo studio, come riporta Il Sole 24 Ore, misura gli effetti diretti e indiretti dell’attività del Consorzio nazionale imballaggi.
“Si tratta di una pubblicazione importante, che dimostra ancora una volta come l’economia circolare sia un ramo sempre più importante dell’economia del Paese e come il lavoro del sistema consortile si riveli strategico: non solo tutela ambientale, ma anche stimolo per occupazione e crescita”, spiega Ignazio Capuano, presidente di Conai. “Il sistema rappresentato da Conai e dai consorzi di filiera permette di preservare le risorse e ridurre in modo significativo la dipendenza dalle materie prime vergini”.
Alla kermesse di Rimini, Conai ha presentato ufficialmente anche la Fondazione ReMade, proprietaria del primo schema di certificazione accreditato in Italia per la verifica del contenuto di materiale riciclato in un prodotto.