Berlino (Germania) – Nel 2023, il Pil tedesco si è contratto dello 0,3%: risulta negativo per la prima volta dallo scoppio della pandemia nel 2020. In Germania, l’economia risulta infatti colpita da numerosi fattori interni ed esterni, come spiega il Sole 24 Ore: l’inasprimento della politica monetaria nell’eurozona, la crisi energetica e l’inflazione alta, il calo dei consumi, l’aumento dei costi per l’industria ad alta intensità energetica e la frenata degli investimenti nell’edilizia, le crescenti tensioni geopolitiche. Secondo il quotidiano, dunque, rimangono grossi punti interrogativi sul 2024. L’anno, infatti, è iniziato con un’economia debole e, per alcuni economisti, il Pil potrebbe rimanere negativo per i primi mesi, con una debole crescita nel secondo semestre. Secondi altri esperti, invece, non è da escludere un Pil in crescita nel 2024, con il ritorno dello slancio post-pandemico. Occorrerà capire, secondo il quotidiano, se la decrescita del 2023 è stata causata da nuove crisi multiple o da mali strutturali a cui il governo non riesce a mettere riparo. La crisi tedesca impatta anche sull’export italiano: gli scambi con Berlino, infatti, nel solo mese di novembre, sono calati del 6,4%, portando a oltre 3% il calo dell’export italiano verso la Germania nel 2023.