Milano – Nelle 141 giurisdizioni Ocse l’aliquota legale media combinata è diminuita dal 28,1% nel 2000 al 21,3% nel 2020. E’ rimasta però ferma al 21,1% dal 2021 a oggi, vista la stabilizzazione nelle concessioni di sussidi fiscali per ricerca e sviluppo. Osservando l’aliquota effettiva, la percentuale è del 20,2% nel 2022. In Italia, invece, dove l’aliquota Ires legale è fissata al 24%, si registra una riduzione media di 12,3 punti percentuali, grazie al credito d’imposta e all’Ace (Aiuto per la crescita economica): risulta il primo paese al mondo per sconti fiscali alle multinazionali. I dati sono riportati nel Corporate tax statistics, il report annuale dell’Ocse che raccoglie informazioni sulla tassazione delle imprese.

Dal report emerge, inoltre, che anche per gli anni 2019 e 2020 esiste un disallineamento tra il luogo in cui vengono dichiarati i profitti e il luogo in cui si svolgono le attività economiche. In Italia, hanno versato contributi per almeno 75 milioni di euro 143 imprese multinazionali, che fatturano più di 5 miliardi di euro e detengono beni immobili per 3 miliardi, dando lavoro a oltre 12mila persone.

Quanto al valore delle aliquote, l’Ocse stima che la maggior parte dei profitti è tassata tra il 15% e il 30%, il 23,4% tra il 5% e il 15% e il 12,7% è tassato con aliquote inferiori al 5%. Nel 2020, le entrate fiscali delle società rappresentavano in media una quota maggiore delle entrate fiscali in Africa, Asia e Pacifico, e America Latina e Caraibi. In Italia, tale quota è inferiore all’8%. Nel Bel Paese, la media del gettito fiscale sulle società in percentuale del Pil è pari a circa il 2% (dato inferiore alle media Ocse del 2,8%).