Roma – Maurizio Danese è stato riconfermato alla presidenza di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane). E nel suo mandato sarà affiancato da quattro vice-presidenti: Simona Rapastella (dg FederUnacoma-Eima), Antonio Bruzzone (dg BolognaFiere), Maurizio Renzo Ermeti (presidente Italian exhibition group) e Renato Pujatti (presidente Pordenone Fiere). Lo ha deciso l’Assemblea Aefi, che si è riunita ieri a Palazzo Piacentini del Mimit, dopo aver eletto anche il nuovo Consiglio direttivo in presenza, tra gli altri, del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Il secondo mandato si prospetta certamente meno complicato, ma non certo meno sfidante, rispetto al primo”, ha commentato il presidente Aefi, Maurizio Danese, “in cui la pandemia ha imposto uno stop temporaneo a tutto il sistema fieristico. Se stiamo ancora progettando la crescita del comparto è in buona parte grazie alle istituzioni del Paese, che hanno ben compreso il ruolo delle fiere quale principale vettore del made in Italy contribuendo in modo determinante alla tenuta di un sistema quasi azzerato negli anni Covid”. La ripresa è evidente dai dati: quest’anno il settore ha toccato quota 18 milioni di visitatori, in aumento del 20% rispetto al 2022 e del 4% rispetto al 2019. Comparati al pre-Covid, rimangono ancora inferiori del 10%, invece, i metri quadrati di superficie espositiva occupata, che comunque risultano in aumento sul 2022.
Tallone d’Achille del comparto, però, sono gli arrivi dall’estero, ancora inferiori rispetto al 2019: poco più di 900mila contro 1,3 milioni. “Dobbiamo migliorare la capacità di proiettarci sui mercati internazionali“, ha dichiarato Danese. “Insieme si vince, divisi si perde. Questo slogan emblematico vale anche per il sistema fieristico italiano: c’è bisogno di lavorare assieme per creare un unico braccio che possa consentire alle fiere di presentarsi compatte all’estero. L’obiettivo è portare a sistema le proprie peculiarità”. Infatti “lavorerà assieme al Governo per una decisa accelerazione sul fronte delle manifestazioni organizzate all’estero e aprendo sempre più la compagine associativa agli organizzatori di grandi eventi”. Secondo quanto riporta Il Sole 24 ore, infatti, appena il 9% dei ricavi delle quattro principali fiere italiane è generato all’estero, contro il 26% realizzato dai primi tre player francesi e il 27% generato da sette top player tedeschi.
Da quanto si apprende dal quotidiano, il nuovo consiglio di Aefi lavorerà a breve sul nuovo progetto, lanciato lo scorso giugno, di una piattaforma di coordinamento commerciale, partecipata dagli enti fieristici e dalle istituzioni, pensata per rafforzare la presenza internazionale delle fiere.