Milano – “Per le imprese italiane l’energia costa ancora il triplo rispetto al pre-pandemia. Il quadro è preoccupante”. A lanciare l’allarme al Corriere della Sera è Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, la confederazione dell’Industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata. “In altri Paesi europei, come la Spagna, ed extra-Eu, come la Turchia, i costi sono molto più bassi”, commenta Agnelli. “È a rischio la competitività delle nostre aziende”.
La causa? Secondo il presidente di Confimi Industria, “i prezzi non calano perché gli aumenti dell’energia sono stati sostituiti dall’esplosione degli oneri finanziari per le imprese, causata dalla miope politica della Bce. Che ha voluto combattere l’inflazione energetica con strumenti antichi”. Agnelli chiede dunque al Governo di sostenere gli investimenti delle imprese e il potere d’acquisto delle famiglie: “Confimi è pronta ad aderire al trimestre anti-inflazione e a sedersi al tavolo, ma il Governo deve ascoltare le nostre esigenze”.