L’industria di marca no, perché si è tirata indietro anzi tempo. I co-packer delle Mdd che hanno già margini ridotti? O le varie aziende della Gdo che vengono da un ottimo biennio, contrassegnato però dal calo dei volumi e dal calo dello scontrino medio?

Di Luigi Rubinelli

Dice la NielsenIQ che a maggio 2023 la scelta di prodotti a marchio del distributore (Mdd) registra un valore pari al 22,4% del Lcc nel perimetro Iper, Super e Liberi Servizi. Mentre sale al 31,9% a Totale Italia Omnichannel, inclusi i Discount. Il discount ha una incidenza di Mdd del 60%. A parte Lidl e Penny (e qualche altra insegna di canale della Gdo) che sono rappresentati in Federdistribuzione, gli altri discount, a cominciare da Eurospin, non si sono seduti al tavolo convocato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso. Cosa faranno?

La comunicazione del ministero e del ministro

Il ministero, ricevendo Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad, ha rilasciato un comunicato stampa che spiega: “Dal 1° ottobre scatterà il trimestre anti inflazione sul carrello della spesa. È quanto prevede il protocollo di intesa sottoscritto oggi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dai rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale, che ha l’obiettivo di accelerare il processo di rientro dell’inflazione già in corso negli ultimi mesi e che è proseguito anche a luglio. Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un definitivo colpo all’inflazione riconducendola a livelli naturali. Proprio ieri secondo i dati Ocse, l’inflazione in Italia nell’ultimo mese scende dal 7,6% al 6,4%, con un calo di 1,2 punti percentuali, maggiore a quello registrato nell’area Ocse dove l’indice dei prezzi al consumo si è ridotto in media dello 0,8%. Un trend consolidato proprio grazie all’effetto del costante monitoraggio dei prezzi effettuato dal Mimit, con i nuovi poteri conferiti dal decreto trasparenza di gennaio, e anche all’impegno già in atto della filiera della distribuzione e del commercio, che in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel contenimento dei prezzi e nella tutela del potere di acquisto delle famiglie.”

Il dato del ministero è ambiguo perché parla dell’inflazione generale, che a luglio rallenta, ed è a +5,9%. Il problema è il carrello della spesa a +10,02%, quasi il doppio dell’inflazione generale. Non citando il carrello della spesa, sembra quasi che l’inflazione sia un numero facilmente manipolabile. Ma è davvero così?

Centromarca non ha aderito alla promozione voluta dal ministro Urso. Il ministero lancia dunque il trimestre anti-inflazione e il carrello anti-inflazione, ogni aderente della Gdo potrà modulare questo concetto a seconda delle sue politiche commerciali. Carrefour è partito per primo mettendo in risalto 30 prodotti a 30 euro. Alimentando ne ha parlato a più riprese e Angelo Frigerio ha espresso il suo parere e i suoi dubbi (leggi qui).

Chi pagherà la promozione ministeriale?

Aggiungiamo qualche considerazione e qualche altra domanda.

• L’operazione voluta da Urso è chiaramente un’operazione di comunicazione fine a sé stessa. Somiglia a quella della tassazione sugli extra profitti bancari.

• Il carrello anti-inflazione non conterrà prodotti di marca.

• Il discount, che svolge per posizionamento e da sempre una politica anti-inflattiva di convenienza, non si sa cosa farà.

• Le insegne della Gdo comporranno un paniere variabile di prodotti Mdd.

• Sarà chiaramente una promozione, con un titolo politico, con al centro le Mdd.

• Ovviamente ci saranno categorie scoperte, a causa del tetto di prezzo da raggiungere.

• Bisognerà vedere se nel paniere ci saranno freschi, freschissimi e surgelati, ma dalle prime avvisaglie non sembra.

• La novità vera di questa promo-comunicazione è la durata della promozione: tre mesi.

• Chi pagherà questa promozione ministeriale? L’industria di marca no, perché si è tirata indietro anzi tempo. I co-packer delle Mdd che hanno già margini ridotti? Le varie aziende della Gdo che vengono da un ottimo biennio, contrassegnato però dal calo dei volumi e dal calo dello scontrino medio e dall’innalzamento del numero di visite nei negozi, con un conseguente innalzamento dei costi?

• Quel che è certo è che l’incidenza delle Mdd sul volume di affari di ciascun retailer aumenterà.

• Saranno tutti vantaggi? Ne beneficeranno tutti i retailer in percentuali simili? In quel carrello anti-inflattivo ci sarà la stessa qualità di sempre?

Le risposte le sapremo a promozione in corso. O verso la fine.