Bologna – BolognaFiere sempre più vicina all’approdo in Borsa. Ad annunciarlo è Antonio Bruzzone, direttore generale del polo fieristico, sulle pagine del Sole 24 Ore. L’operatore fieristico, l’attore con la più alta percentuale di fatturato realizzato all’estero (19%) tra i competitor italiani secondo uno studio Roland Berger per Aefi, intende arrivare all’Ipo (offerta pubblica iniziale) della società entro il 2024. Seguirà, entro il 2026, l’ampliamento degli spazi espositivi con l’aggiunta di 140mila mq netti.
“Non sono pruderie, ma scelte obbligate per restare competitivi nello scenario fieristico ed essere attrattivi in vista di possibili alleanze non tanto sul territorio domestico, perché il mercato italiano è ormai saturo, quanto sullo scacchiere mondiale”, spiega Bruzzone. All’estero risiede infatti una grande fetta di business: in Cina, ad esempio, le attività sono riprese dopo il lungo stop pandemico con la recente edizione di Marca China a Shenzen, a cui faranno seguito South China Beauty Expo e Cosmoprof China a novembre. “Quest’anno poi – continua Bruzzone – l’Asia potrebbe già tornare a superare il mercato americano e riprendersi il primato per volume d’affari estero”.