Roma – Export italiano con il vento in poppa nel 2022: per la prima volta infatti le vendite di beni italiani all’estero superano i 600 miliardi di euro, attestandosi a 625 mld e in crescita di quasi 100 mld rispetto al 2021. A dicembre l’export ha messo a segno una crescita del +13,5%: pur in rallentamento, rappresenta il 14esimo mese consecutivo in crescita tendenziale a doppia cifra. E aggiunge altri 52 miliardi all’incasso precedente delle aziende. Certamente bisogna tenere conto degli aumenti dei listini: i valori medi unitari delle merci vendute sono cresciuti di circa il 20%, mentre le quantità sono rimaste sostanzialmente stabili.

Un altro aspetto interessante è la distribuzione geografica, con il made in Italy a conquistare spazi sui mercati europei (+20%) e su quelli extra-Ue (sempre +20%), con un equilibrio che si verifica anche nei volumi complessivi, ormai quasi allineati. Anche i dati settoriali parlano di una crescita a doppia cifra che riguarda ogni comparto ad eccezione delle auto, in ripresa negli ultimi mesi. La farmaceutica, in crescita di oltre il 40%, è il settore che più si distingue. Circa dieci miliardi in più per comparto arrivano anche da alimentari e bevande, metalli, macchinari, tessile-abbigliamento e chimica, a conferma di un momento positivo che coinvolge il made in Italy.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia, ovvero l’impennata delle importazioni: nel caso italiano raggiungono il picco storico di 655 miliardi, 175 in più rispetto al 2021. Un incremento che si deve alla corsa dei costi energetici, con un saldo commerciale che si chiude in rosso per 31 miliardi. L’anno precedente l’Italia aveva chiuso con un attivo di 40 miliardi.