Cincinnati (Usa) – Prima lo scoppio della pandemia, poi la guerra in Ucraina e l’inflazione. Le aspettative e le necessità dei consumatori sono cambiate notevolmente negli ultimi tre anni. “Noi abbiamo adattato i nostri prodotti alle nuove richieste del mercato. Siamo continuamente in contatto con i bisogni dei clienti”, spiega a Repubblica Affari&Finanza Marc Pritchard, chief brand officer di Procter & Gamble. La multinazionale americana di beni di largo consumo con sede a Cincinnati, che produce 45 marchi (tra cui Pantene, Viakal, Gillette, Oral B), e vanta un fatturato globale di 80 miliardi di dollari. “Guerra e inflazione hanno accresciuto l’interesse sul prezzo e sul reale valore di ciò che i clienti comprano”, continua Pritchard. Rispetto a 30 o 40 anni fa “a cambiare sono le aspettative, che continuano a crescere. Se vogliamo trovare un fattore importante di novità, sta nel bisogno d’informazione che i consumatori manifestano. Sono oggi più informati di una volta, il che significa anche che sono più consci di quel che comprano e di come possono ottenere il meglio”. In tal senso, “non basta più soltanto evocare un brand, dobbiamo comunicare la qualità dei prodotti. Tutto questo va comunicato con la pubblicità”, conclude Pritchard.