Porcari (Lu) – Sfruttare le energie rinnovabili e trovare un’alternativa all’utilizzo di gas, la cui corsa al rialzo sembra inarrestabile. Questo l’obiettivo che Lucart, specializzata nella produzione di soluzioni per l’igiene in carta tissue, airlaid e monolucide, intende perseguire. L’azienda, tra le realtà energivore operanti nella zona della Lucchesia, ha infatti toccato con mano gli aumenti esponenziali registrati in bolletta. “Un anno fa l’energia pesava dall’8 al 10% dei nostri costi, oggi l’incidenza è raddoppiata. Quest’anno, dovremo sopportare circa 60 milioni di extra costi”, spiega Massimo Pasquini, presidente e Ad di Lucart, al Corriere della Sera. Anche se il fatturato aziendale ha messo a segno una crescita del +35%, trainato dai rincari, fare previsioni sul bilancio 2022 appare complicato. “Difficile saperlo, anche perché non c’è visibilità. È complicato fissare i listini. Fino all’anno scorso con la Grande distribuzione stabilivamo i prezzi una volta l’anno, oggi li definiamo a due mesi”, continua Pasquini. “Stimiamo di chiudere l’anno sopra i 650 milioni contro i 540 del 2021. Siamo stati costretti a trasmettere a valli i nostri rincari, almeno in parte. E malgrado questo non stiamo coprendo i costi”.

Lucart, che ha da poco siglato un accordo con Enel X e Intesa Sanpaolo per favorire l’innovazione tecnologica e sostenibile della filiera della carta (leggi qui), ha inoltre avviato un nuovo piano triennale da 100 milioni di euro. L’obiettivo è accelerare il proprio percorso verso la transizione energetica. All’interno dei propri stabilimenti, l’azienda ha già sostituito i motori, installato pompe più efficienti e inverter per ridurre i consumi. Altri investimenti, finanziati dalle banche, serviranno invece per ridurre i consumi di acqua, gli scarti e per installare impianti fotovoltaici sul tetto delle sedi di Borgo a Mozzano (Lu) e Avigliano (Pz). Dal 2014 Lucart ha inoltre ridotto le emissioni di CO2 e NOx (ossido di azoto), rispettivamente del 14,9% e del 47%, e i consumi specifici di energia del 13,2%, destinando a recupero l’80% dei rifiuti. In calo del 23,3% sul 2013 anche i consumi idrici specifici.

Proprio per il suo impegno sul fronte della sostenibilità, l’azienda ha inoltre ottenuto la valutazione ‘Platinum’ dall’agenzia indipendente EcoVadis. Si tratta del massimo livello del rating per la responsabilità sociale d’impresa, che esamina quattro temi in particolare: ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e approvvigionamento sostenibile.