Bologna – Dopo l’ennesimo tentativo andato a vuoto (leggi qui), Bio-on torna all’asta. Per l’ottava volta in un anno. Il Tribunale fallimentare di Bologna ha infatti indetto un nuovo avviso d’asta per le società Bio-on e Bio-on Plants, comprensivi di impianto produttivo per bioplastica Pha sito a Castel San Pietro Terme (Bo), laboratori e magazzini, portafoglio brevetti, partecipazioni azionarie e beni mobili. La base d’asta per l’intero lotto, inizialmente fissata a maggio 2021 a 94,9 milioni di euro e poi scesa a 17,8 milioni a giugno 2022, viene ulteriormente ribassata a 13,4 milioni di euro. La scadenza per presentare le offerte è fissata al 13 settembre 2022, mentre il giorno successivo si terrà l’udienza per l’apertura delle buste.

Importanti novità anche sul fronte giudiziario. Come riferito dal Corriere della Sera, i nove indagati per il crac della società di bioplastiche (tra cui il fondatore Marco Astorri, il vicepresidente Guy Cicognani e altri sette membri del Cda e del collegio sindacale) sono stati rinviati a giudizio. A processo il prossimo 18 novembre dovranno dunque rispondere delle accuse di bancarotta fraudolenta impropria, manipolazione del mercato e tentato accesso abusivo al credito. Rimane in sospeso, invece, il dissequestro dei beni di Astorri e Cicognani, il cui valore si aggira intorno agli 11 milioni di euro, sul quale la giudice Maria Cristina Sarli si è riservata.

Accolta, infine, la richiesta di patteggiamento di Alberto Rosa, il revisore di Ernst & Young che aveva approvato gli ultimi bilanci di Bio-on, che esce così dal processo.