Meda (Mb) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un agente di commercio a commento della comunicazione di Agorà ai fornitori (leggi qui).

“Gentili Signori Buongiorno,

Sono un agente di commercio da oltre trent’anni.

Vi scrivo a seguito di una comunicazione francamente preoccupante e lesiva della dignità e della professionalità della categoria.

Il gruppo Agorà Network ha inviato la comunicazione che vi allego a tutte le aziende fornitrici.

Pare che sia la reazione ad alcuni episodi di corruzione (ma i sussurri nelle sale di attesa dicono di concussione) avvenuti presso alcuni soci del gruppo (Iperal e Poli).

Capirete bene che chi, come il sottoscritto e tanti altri, ha sempre lavorato con professionalità e correttezza si vede privato della possibilità di lavorare in maniera unilaterale ed iniqua.

Alcune aziende, terrorizzate di perdere il cliente, hanno già annunciato che toglieranno il mandato agli agenti che attualmente seguono Agorà e molte altre, purtroppo, immagino che le seguiranno.

Mi permetto di fare alcune riflessioni, assolutamente personali, ma che credo abbiano qualche fondamento di verità.

Durante il periodo di pandemia abbiamo subito un contraccolpo enorme dall’impossibilità di “visitare” i clienti e non avendo, almeno il sottoscritto, parti fisse di retribuzione, con alcuni rallentamenti di settore (per esempio nel cura casa) una perdita cospicua delle provvigioni.

Da sempre le aziende mandanti si affidano agli agenti quando non hanno possibilità di avere una forza vendite diretta con costi fissi non sempre sostenibili e con la libertà di cambiare il venditore nel caso non fosse soddisfatta (cosa non sempre fattibile con dei diretti).

Mi sembra che sia un tentativo di ribaltare l’evidente problema di controllo e gestione del personale interno sui “cattivi agenti di commercio” che hanno come unico scopo ed attività quello di traviare ingenui buyer.

Immagino la reazione ad una comunicazione, a parti invertite, dove le aziende fornitrici, a seguito di certi episodi, preferissero comunicare direttamente con i soci e non più attraverso un intermediario (come in fondo è Agorà).

Spero possiate intervenire e sollecitare un passo indietro pubblico di Agorà anche perché ho paura che, visto il periodo estivo, il 1° settembre arrivi silenziosamente, fatalmente e velocemente.

Inutile dire che, per esempio per il sottoscritto, la perdita di un cliente così strategico significherebbe mettere veramente in difficoltà il mio equilibrio finanziario e quello quindi della mia famiglia.

Vi ringrazio.

Giovanni

P.S. Capirete bene che, per ovvie ragioni, quello usato è un nome di fantasia”