Giudizio positivo per la manifestazione bolognese. Malgrado alcune falle nell’organizzazione e l’assenza di qualche catena.

Di Angelo Frigerio

I BUYER
Le opinioni sono discordanti. C’è chi ha lavorato intensamente tutti i giorni e chi invece no. Sicuramente non sono venuti i buyer di alcune importanti catene (Esselunga, Eurospin e altri). Mancavano inoltre molti compratori del Centro-Sud. Il periodo pre-pasquale in questo senso non ha favorito l’affluenza. Viste le condizioni al contorno, comunque, non si poteva fare di più.
Voto 6,5

CONVEGNI
Due i convegni strategici che si sono svolti in fiera. Il primo, dal titolo ’Marca del distributore e consumatore nella società che cambia’, ha avuto luogo il 12 aprile; il secondo, la presentazione del ‘XVIII rapporto Marca by BolognaFiere. Dati e trend della marca del distributore in Italia’, si è svolto il giorno dopo. Numerosi i dati e le suggestioni presentate. Due suggerimenti. Le tempistiche: due ore e mezza sono veramente troppe. L’altro riguarda la sezione domande e risposte, ridotta ai minimi termini causa il protrarsi degli interventi: veramente poco.
Voto 6,5

LE MISURE DI SICUREZZA
Qui non ci siamo. Agli operatori che accedevano dai parcheggi interni non veniva chiesto il Green Pass. Poche le colonnine con il disinfettante per le mani. Mentre invece c’è stato un controllo serrato, sempre del Green Pass, ai convegni. Le mascherine invece, all’interno, obbligatorie, erano spesso un optional. Forse un maggior controllo sarebbe stato più opportuno.
Voto 5/6

GIUDIZIO FINALE
Archiviamo con moderata soddisfazione questa particolare edizione di Marca. Che ha confermato come il periodo giusto per questo evento sia la metà del mese di gennaio. Causa pandemia gli organizzatori hanno dovuto posticipare lo svolgimento della manifestazione. Che è coinciso con la settimana Santa. Con tutto quello che ha comportato. Se a ciò aggiungiamo la guerra e le problematiche riguardanti le materie prime e l’energia, ne poteva venire fuori un quadro sconfortante. Non è andata così: il clima era generalmente positivo. Finalmente ci si poteva vedere, salutare, abbracciare. E fare business così, non davanti a uno schermo, è un’altra cosa. Per il resto ci vediamo nel gennaio 2023. Almeno così speriamo.
Voto 6/7