Helsinki (Finlandia) – Dal 1° gennaio 2022 la produzione presso gli stabilimenti finlandesi di Upm, una della maggiori cartiere al mondo, è ferma a causa di uno sciopero dei lavoratori che, ad oggi, non sembra in via di risoluzione. Il blocco ha naturalmente determinato ritardi, se non addirittura annullamenti, nelle forniture. Un bel problema visto che la multinazionale detiene il 40% circa del mercato mondiale della carta, in particolare di quella adesiva destinata alla produzione di etichette. “O si trova una soluzione nell’arco dei prossimi sette giorni, oppure lo sciopero in corso negli stabilimenti finlandesi della Upm potrebbe avere ripercussioni devastanti in molti settori produttivi, anche sul nostro territorio”, ha commentato il presidente di Confapi Varese e presidente Unigec (Associazione nazionale di categoria dell’Editoria, Grafica e Cartotecnica) Marco Tenaglia. In Europa vengono trasformati ogni anno 8 miliardi di metri quadrati di materiale autoadesivo, pari a circa 240 miliardi di etichette utilizzate per identificare i pack di prodotti alimentari e bevande, medicinali, prodotti per la detergenza e per l’igiene personale. Diverse aziende, in Europa, si sarebbero già trovate costrette a fermare le macchine per mancanza di materiali e starebbero valutando di procedere per vie legali in quanto non accettano lo sciopero come una “causa di forza maggiore”, come lo avrebbe definito la stessa Upm.