Otto insegne di catene discount. 24 punti vendita localizzati fra le province di Monza Brianza e Como. Tutti visitati martedì 1° febbraio e mercoledì 9 febbraio. Un’analisi sistematica sull’igiene all’interno e all’esterno dei supermercati. Tenendo presente: i parcheggi e gli esterni, l’ordine e la pulizia nel punto vendita, i bagni. Un’indagine a tutto campo, su un campione ben definito. Fra conferme e sorprese. Ma da dove nasce questa grande inchiesta? Da un aneddoto. Si narra infatti che Bernardo Caprotti, ex patron di Esselunga, andasse di nascosto a visitare, solitamente di sabato, i suoi punti vendita. E cosa guardava per primo? Il bagno. Doveva essere pulitissimo e se non lo era, il direttore del supermercato veniva “cazziato” a dovere. Ecco allora l’idea di fare una bella visita nei discount, per capire se e come vengono gestiti l’ordine, l’igiene e la pulizia. Aspetti non certo secondari, soprattutto in un luogo dove si vendono alimenti. E che quindi mangiamo, noi e i nostri figli. Per evitare giudizi sommari abbiamo deciso di visitare ben tre punti vendita delle varie catene, lo stesso giorno (martedì 1° febbraio), in orari diversi. Non solo: abbiamo inoltre voluto tornare sul luogo del “delitto” per verificare se la prima visita fosse frutto del caso oppure no. Soprattutto se le problematiche, anche gravi, che avevamo visto nel corso del primo round fossero state risolte. Da qui un’altra giornata, esattamente mercoledì 9 febbraio, di ispezioni, in orari diversi. Alla fine gli store check sono stati ben 48. Ne viene fuori un quadro molto interessante. Con catene che hanno fatto dell’ordine e dell’igiene un vanto e altre invece che, su questo versante, lasciano molto a desiderare. Ultima questione: ma perché i discount? Semplice, ci interessava capire se il basso costo facesse rima con livelli di igiene e pulizia non certo esaltanti. Purtroppo, in alcuni casi, è proprio così. Pubblicheremo, giorno per giorno, i risultati della nostra inchiesta nel dettaglio.