Borgoricco (Pd) – Vebi, azienda biochimica padovana attiva in Italia e all’estero dal 1945 nel campo farmaceutico prima, e della disinfestazione e della dermocosmesi poi, non è mai stata costretta a chiudere a causa di quarantene legate al Covid-19. Per questo Luigi Bazzolo, amministratore unico dell’azienda, si dice contrario al Super Green Pass per accedere al luogo di lavoro. “Se fosse esteso a tutti i lavoratori, potrebbe complicarci la vita inutilmente, proprio ora che il virus circola di più, ma sembra meno letale” spiega a La Repubblica. “Che dovrei fare con i non vaccinati? Lasciarli a casa senza stipendio e trovare sostituti? Fin qui il sistema ha funzionato: due tamponi a settimana a spese loro e pochissimi contagi”. Non sono mai mancate le misure di sicurezza quali mascherine, distanziamento, gel, protezioni, protocolli e anche tamponi pagati dall’azienda nel caso di positivi. Luigi Bazzolo, a capo di un’azienda che conta 95 dipendenti (15% dei quali non vaccinato), 25 milioni di fatturato ed export in 50 Paesi del mondo, al quotidiano si dice più preoccupato per l’aumento dei costi delle bollette e delle materie prime.