Roma – Il 2021 è un anno record per le operazioni di fusione e acquisizione. Infatti, stando a uno studio, riportato dal Sole 24 Ore, di Kpmg, società di consulenza con sede nei Paesi Bassi, quest’anno sono state chiuse 1.093 operazioni per un controvalore pari a circa 96 miliardi di euro. Giuseppe Latorre, partner di Kpmg e deal advisory a livello Emea, commenta al quotidiano: “Nel 2021, il sistema Italia ritorna centrale a livello globale. […] La risoluzione di diverse situazioni problematiche in ambito bancario, la profonda pulizia degli attivi effettuata dal sistema creditizio, le diverse operazioni di M&A finalizzate nel settore finanziario – tra cui Agricole su Creval, Generali su Cattolica, l’operazione Nexi-Nets-Sia creano ottimismo, in particolare nel settore financial services”. Come riporta il quotidiano, il 2021 ha visto un’impennata delle operazioni cross border dall’Italia verso l’estero e viceversa. Gli esteri hanno effettuato 329 operazioni sugli asset italiani (+51% sul 2020) per 15,4 miliardi di euro di controvalore (+169% sul 2020). Per quanto riguarda, invece, le acquisizioni italiane all’estero, si contano 193 operazioni per 56 miliardi di euro di controvalore. Anche a livello domestico si registra una crescita con circa 24 miliardi di euro di controvalore (+48% sul 2020) e un incremento del 12% nel numero di operazioni, 571 in totale. Infine anche i fondi di private equity sono stati molto attivi. Nel 2021 sono state completate 186 acquisizioni per un controvalore di 11,3 miliardi di euro.