Londra (Uk) – I manager delle catene della Grande distribuzione inglese si appellano al governo affinché allenti le restrizioni all’ingresso di lavoratori nel Paese instaurate con la Brexit. A riportarlo è un nuovo articolo pubblicato dal Guardian e ripreso dall’Ice Agenzia. “La soluzione più semplice è che gli autisti dei mezzi pesanti vengano aggiunti all’elenco dei lavoratori essenziali e qualificati”, spiega il direttore generale di Iceland, Richard Walker. A rischio ci sarebbe infatti l’imminente stagione natalizia, come nota il presidente di Tesco, prima insegna della Gdo inglese: “Oggi stiamo correndo come matti solo per tenere il passo con la domanda attuale, senza la possibilità di fare scorte, come vorremmo”. Secondo i risultati di un’indagine condotta tra le imprese del Regno Unito, il Paese sta oggi attraversando la più grave interruzione delle catene di fornitura dal 1977, mentre i retailer sostengono che i loro livelli di stock abbiano toccato il livello più basso dagli anni ‘80. Ciononostante, come riporta il quotidiano, il governo non sembra intenzionato a intervenire. Anzi, starebbe insistendo affinché le aziende facciano più sforzi di più per assumere lavoratori inglesi. “Il popolo britannico ha ripetutamente votato per porre fine alla libera circolazione e riprendere il controllo del proprio sistema di immigrazione”, ha affermato un portavoce del governo. “I datori di lavoro dovrebbero investire nella nostra forza lavoro locale invece che fare affidamento sulla manodopera straniera”. Il Guardian evidenzia che il numero di lavoratori rumeni o bulgari in Uk è calato di circa 90mila unità (-24%) dalla fine del 2019. Mentre i lavoratori da otto Paesi dell’Est europeo, tra cui Polonia e Repubblica Ceca, è calato di oltre 100mila unità (-12%).