Roma – Un’interpellanza indirizzata al premier Draghi e ai ministri delle Infrastrutture. Matteo Colaninno, capogruppo di Italia Viva in commissione Politiche europee della Camera, chiede l’attivazione di misure volte a contrastare la speculazione sorta, nell’ambito dei trasporti marittimi, con la crisi mondiale delle materie prime. In particolare, riporta Il Sole 24 Ore, secondo Colaninno, oggi “tre imprese detengono il 45,3% della flotta mercantile globale e appena 10 controllano l’80% del mercato; la cui convergenza strategica di offerta, in termini di cancellazione di rotte e di riduzione delle capacità complessive di carico, potrebbe configurarsi come un ‘cartello’ anticoncorrenziale”. Un dato confermato, poche settimane fa, da Achille Fornasini, dell’Università degli studi di Brescia, nel corso di un webinar di Anima Confindustria: “Tutte le principali compagnie di navigazione hanno stretto delle alleanze”, sottolinea Fornasini. “Si privilegiano le rotte più redditizie e si scontano ritardi nei controlli per la movimentazione dei porti. Tutto questo crea profitti straordinari per i grandi carrier internazionali, che in un solo anno realizzano gli stessi profitti che prima realizzavano in due anni”. Secondo i dati Anima, da marzo 2020 a luglio 2021 il costo del nolo marittimo container per la rotta Shanghai-Genova è cresciuto del +709,5%.
Crisi materie prime: il trasporto via mare in mano a un ‘cartello anticoncorrenziale’
Irene Galimberti2021-09-07T12:16:02+02:0012 Agosto 2021|Attualità, Home Care, Mercato, Personal care, Tech|