Bruxelles (Belgio) – Il 31 maggio la Commissione europea ha pubblicato un documento contenente le linee guida per l’applicazione della Direttiva Ue 2019/904 sugli articoli monouso (Direttiva Sup), che entrerà in vigore il prossimo 3 luglio. A partire da questa data, quindi, gli Stati membri sono chiamati a garantire che determinati prodotti di plastica monouso non siano più immessi sul mercato comunitario. A far discutere, nei giorni scorsi, era stata la definizione stessa di ‘plastica’ che, secondo i chiarimenti di Bruxelles, comprende anche quella compostabile e biodegradabile.
Una definizione tuttavia in contrasto con la legge di recepimento italiana, che teneva invece fuori dall’applicazione i prodotti in bioplastica. “Ai sensi della direttiva”, si legge nel documento, “la definizione di plastica comprende i materiali costituiti da un polimero cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e che possono funzionare come componenti strutturali principali dei prodotti finiti, a eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente”. E ancora: “La plastica biodegradabile/a base organica è considerata plastica. Attualmente non esistono norme tecniche ampiamente condivise per certificare che un determinato prodotto di plastica sia adeguatamente biodegradabile nell’ambiente marino in un breve lasso di tempo e senza causare danni all’ambiente”. Ma specifica: “Trattandosi di un settore in rapida evoluzione, la revisione della direttiva nel 2027 comprenderà una valutazione dei progressi tecnici e scientifici compiuti sul versante dei i criteri o una norma di biodegradabilità in ambiente marino applicabile ai prodotti di plastica monouso”.