Scaffali presi d’assalto, file interminabili e carrelli strabordanti. Lo sconto del 10% ogni primo martedì del mese si rivela un successo. La nostra visita a quattro punti vendita della Brianza.

Di Aurora Erba e Giorgia Nicolini

Code agli ingressi, assalto agli scaffali, carrelli strapieni: è quello che è successo lo scorso martedì 2 marzo nei punti vendita Iperal. L’offerta che prevede lo sconto del 10% sul totale della spesa, valida solo il primo martedì di ogni mese, sta sbancando i negozi della catena. Sono incluse anche le referenze già promozionate presenti sul volantino. Rimangono, invece, esclusi tutti gli acquisti effettuati online e presso le casse delle parafarmacie. Così come le consumazioni nei bar e nei ristoranti interni, i buoni regalo, le ricariche telefoniche, il latte infanzia 1 e la spesa a domicilio. Ecco di seguito il racconto della nostra visita a quattro supermercati della provincia di Monza e Brianza.

Iperal di Seregno. Ore 10.30

Giunte al punto vendita di via Verdi, abbiamo circa 30 persone davanti a noi. Una volta dentro, il delirio: tantissime persone affollano le corsie del negozio al punto che, di tanto in tanto, qualcuno esclama: “Altro che assembramenti!”. I carrelli traboccano di referenze di qualsiasi tipo. Andiamo alle casse e, qui, la nota dolente. Ci sono talmente tante persone che risulta persino difficile distinguere le diverse file. Lunghissime, giungono addirittura all’ultimo reparto del punto vendita. In tutto ciò, le distanze di sicurezza sono azzerate. In coda, chiacchieriamo con un signore, che ci rivela: “Il mio amico è venuto questa mattina alle 8.00 e c’era già molta gente che aspettava di entrare”. E aggiunge: “Le macchine erano parcheggiate persino sul prato!”. Arriva il nostro turno: anche senza carta fedeltà possiamo usufruire del 10% di sconto, pur avendo acquistato referenze in promozione.

Iperal di Carate B.za. Ore 11.30

Lo scenario appare diverso, forse perché si allontana l’orario di punta. A differenza del precedente punto vendita, il numero di persone all’interno è inferiore. Meno clienti, ma con carrelli ugualmente strabordanti. Tanti, peraltro, acquistano più pezzi dello stesso prodotto. Ci avviciniamo alle casse. Per curiosità, chiediamo a una dipendente se lo sconto del 10% viene applicato anche alle automatiche. La risposta è affermativa, ma decidiamo di fare alla vecchia maniera. Scelta vincente, perché la commessa ci confida: “Ora la situazione si è tranquillizzata. Ma stamattina… Il caos! I clienti erano in fila già prima delle 8.00”.

Iperal di Barlassina. Ore 16.05

Ancora prima di arrivare, immaginiamo cosa ci aspetta. Il navigatore, infatti, ci avvisa che la destinazione è più affollata del solito. Giunte al punto vendita, notiamo fin da subito che è rimasto un solo carrello disponibile: presagio di ciò che ci attende all’interno. Il negozio sta iniziando a riempirsi. Anche noi abbiamo un obiettivo: scoprire perché il latte infanzia 1 è l’unico prodotto a cui non è applicabile lo sconto del 10%. Così riferisce il regolamento. Ci spiega la commessa: “È una decisione dello Stato per non incentivare l’allattamento artificiale”. Svelato l’arcano, ci dirigiamo alle casse. Dove l’addetta sottolinea: “Oggi i clienti sono agguerriti!”. Le buste della spesa, infatti, sono stracolme.

Iperal di Bovisio. Ore 16.45

Fatichiamo a trovare parcheggio e la coda all’ingresso si fa notare. Gli altoparlanti ricordano ai clienti di non sostare nei reparti per evitare assembramenti. Tuttavia, in alcuni casi, risulta impossibile. Le corsie sono affollate e i carrelli più pieni che mai. Gli scaffali vengono presi d’assalto, ma gli addetti sono attenti a rifornirli prontamente. In fila alla cassa, assistiamo alla conversazione telefonica di una cliente che si lamenta con la madre: “Sono venuta per prendere due cose perché oggi c’è lo sconto, ma c’è davvero troppa gente… È impossibile fare la spesa!”. Ennesima conferma che la mossa di Iperal è vincente.