Milano – È ormai passato un anno dai primi casi conclamati di Covid-19 in Italia. A tirare un bilancio degli ultimi 12 mesi è il Corriere della Sera, che analizza l’impatto della pandemia sul nostro Paese. Secondo quanto rivela l’Istat, il Pil italiano è diminuito dell’8,8%, e non si prevede una totale ripresa prima del 2023. Per le famiglie sono mancati oltre 29 miliardi di reddito e 108 di consumi. Chi non ha perso reddito, ha però incrementato la propensione al risparmio: secondo la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, si è passati dal 9 al 16%, e sui conti correnti delle famiglie sono finiti 84 miliardi in più rispetto al 2019.
A livello di consumi, si rinuncia a viaggi (-63%) e alberghi (-47%), e i negozi delle città d’arte, orfane dei turisti, registrano cali degli scontrini con punte del 56% (osservatorio Cofimprese Ey). È invece cresciuta del 18,9% la spesa per tablet e computer e del 4,7% quella per piccoli elettrodomestici. Risultati positivi anche per alimentare (+2,8%), telefonia e servizi digitali (+2%) e infine cura della casa e della persona (+0,6%), secondo le stime di Prometeia.
Le imprese italiane, che di norma fatturano circa 3.100 miliardi euro annui, ne hanno persi circa 400. Tra i più penalizzati, cinema e teatri, con -70%. Colpito anche il settore dell’alimentare (-3,4%), con i ristoranti che lasciano sul piatto il 34% del fatturato. Qualche segnale positivo arriva dalla manifattura, che dopo aver perso il 9% nell’intero 2020, segna un +3,3% in export a inizio 2021. A uscire vincitore è invece il commercio di beni online, in crescita del 34% secondo Prometeia.