Un’inchiesta esclusiva tra gli operatori della distribuzione. Per comprenderne meglio le scelte in tema di fornitori e prodotti. In ambito cura persona e casa.

Di Irene Galimberti

Quali elementi influiscono maggiormente nella selezione di fornitori e prodotti da mettere a scaffale?

Lo abbiamo chiesto direttamente a loro: i buyer del mass market. Scoprendo che cosa ne guida le scelte (in qualche caso inaspettate) e ricavando numerose informazioni preziose.

Due i sondaggi. Uno sottoposto agli addetti del personal care e l’altro a quelli dell’home care. Una struttura simile, con una prima parte dedicata alle caratteristiche ricercate in un fornitore e la seconda a formulazioni o composizione chimica. Senza dimenticare le referenze più performanti e la Mdd.

Ne abbiamo ricavato due inchieste esclusive, con tanti grafici interessanti, interamente consultabili sulle ultime pubblicazioni di b2B beauty2Business e di Hc Home Care (scaricabili a questo link).

Partiamo dal cura persona. L’elemento considerato più importante nella scelta di un fornitore risulta il livello di innovazione delle referenze proposte: ‘molto’ influente per l’83% dei buyer. Al secondo posto la qualità, al terzo il packaging (per design, funzionalità e sostenibilità). Il livello di sostenibilità di un’azienda viene tenuto in considerazione da tutti i buyer, anche se solo per il 25% è un elemento che influenza ‘molto’ la scelta. Determinante, per il 58,3%, anche la formulazione del prodotto. Seguono elementi quali la possibilità di negoziazioni commerciali, la notorietà del brand, le certificazioni aziendali, la produzione all’avanguardia e la realizzazione ‘made in Italy’. Fanalino di coda la filiera corta: ritenuta poco importante per il 66,7% del campione.

Un tema caro ai buyer quando si parla invece di formulazioni è quello dell’assenza di ingredienti potenzialmente tossici, ‘molto’ rilevante per il 66,7% del campione. Nella classifica delle priorità seguono l’efficacia e la gradevolezza della profumazione. Pareri più discordanti emergono per quanto riguarda i test dermatologici, ritenuti ‘molto’ e ‘abbastanza’ influenti dal 41,7% e ‘per niente’ influenti dal restante 16,7%. La lunghezza dell’Inci, su cui tanto sembra si soffermino i consumatori, risulta ‘molto’ incisiva solo per l’8,3% dei buyer, accompagnato da un 66,7% di ‘abbastanza’ e da un 25% di ‘poco’. Altra sorpresa, la scarsa considerazione per la presenza di ingredienti naturali e biologici, tanto acclamata come trend affermato in questi anni.

Ai buyer del cura persona abbiamo anche chiesto quali sono le referenze più performanti. E ovviamente spopolano, in questo particolare contesto storico, i saponi (sia a volume, sia a valore). Ma anche i prodotti di alcuni noti brand. Quanto alla Mdd, metà dei rispondenti ha dichiarato che la quota è destinata ad aumentare nei prossimi anni, l’altra metà che rimarrà stabile.

Lo scenario cambia nel comparto Home care. Qui, per i buyer, nella scelta di un fornitore contano anzitutto l’alto livello qualitativo, la possibilità di negoziazione e la notorietà del marchio. Seguiti da tre aspetti ritenuti ‘molto’ rilevanti dal 42,9% e ‘abbastanza’ dal 57,1%: il livello di sostenibilità, le certificazioni aziendali e il livello di innovazione delle referenze. Successivamente troviamo la produzione all’avanguardia, la composizione chimica del prodotto e il packaging. Al penultimo posto la produzione made in Italy, mentre in coda troviamo la filiera corta.

Se devono posizionare a scaffale una referenza per la cura della casa, i buyer vogliono che la composizione chimica sia efficace e senza elementi potenzialmente tossici. Contribuiscono a una valutazione positiva, poi, la gradevolezza della profumazione e la presenza di ingredienti naturali. Valgono meno gli ingredienti biologici. Chiude la classifica la lunghezza dell’etichetta.

Per quanto riguarda i best performer, ogni insegna ha il proprio. Ma in generale domina il segmento carta casa. Interessante segnalare come, per una insegna, il detersivo piatti a Marchio del distributore rappresenti il top performer a volume, valore e margine. Sempre in tema di Mdd, non ci sono dubbi: nel comparto cura casa è destinata a crescere.