Milano – Non c’è due senza tre. Per la terza volta il giurì dell’autodisciplina pubblicitaria ha censurato la comunicazione dell’azienda Reckitt Benckiser per pubblicizzare i prodotti per lavastoviglie Finish. La prima decisione, in aprile, chiedeva la cessazione dei dichiarati: “Con il nuovo Finish Quantum Ultimate non dovrai più sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie e risparmierai fino a 38 litri ogni volta”. Si riteneva infatti il messaggio contrario agli articoli 2 e 46 del Codice di autodisciplina: “Vanta, al fine di accreditarsi un plus ambientalistico, un pregio differenziale – il rendere superfluo il pre-risciacquo delle stoviglie – in realtà condiviso con altri prodotti similari. […] induce i consumatori a sovrastimare lo specifico o potenziale valore del contributo economico a un’iniziativa sociale”. Lo stesso messaggio di fondo viene individuato, e quindi censurato da Iap, nello spot Tv e social e sulle confezioni del prodotto in maggio, quando Reckitt Benckiser viene accusata anche di ‘Inosservanza delle decisioni’ (violazione art. 42 Ca). Non bastasse, a fine luglio il Giurì è tornato a bacchettare l’azienda per i nuovi spot Tv in quanto, nonostante alcune modifiche apportate, permane l’impressione di totale continuità con i messaggi già oggetto di censura.